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Vite, vitis vinifera
Cantato in ogni secolo dai poeti, il vino ha certamente caratterizzato le civiltà nate e fiorite intorno all'area mediterranea. Esiste una teoria secondo la quale le civiltà mercantili primitive del mediterraneo
si presentano alla ribalta della storia perchè le colture intensive di grano e il continuo brucare delle capre avevano privato, in quei paesi, il suolo del suo strato superficiale fertile. Gli abitanti furono costretti a coltivare il sottosuolo, e lo fecero con colture quali la vite e l'olivo. Si trovarono così obbligati a barattare il vino e l'olio col grano. Tutto ciò li portò a diventare vasai (dovendo approntare anfore per trasportare il vino e l'olio), costruttori di navi, marinai e mercanti: così si accellerò il loro sviluppo industriale e commerciale. Sembra che la vitis-vinifera sia originaria delle regioni temperate e subtropicali, poi approdate nel mediterraneo ...
Terreno e clima: le viti crescono
bene su un terreno povero, asciutto e sassoso, ma si sviluppano anche su un terreno calcareo. Il clima mediterraneo sembra essere il più adatto. L'inverno deve essere sufficientemente freddo per dare alla pianta un periodo di riposo, ma non troppo rigido perchè i tralci possono essere danneggiati.
Propagazione: naturalmente si possono acquistare, già innestate, nei vivai ... credo che per il dilettante sia la soluzione migliore. Oppure ...
Innesti: la maggior parte delle viti europee sono innestate su portainnesti americani. Infatti la vitis vinifera europea non può crescere sulle proprie radici, che rischiano di essere attaccate e distrutte dalla fillossera. Di solito si innesta al termine dell'inverno, a spacco o per approssimazione.
Potatura: è una delle operazioni più difficili ... ma non impossibile anche per noi dilettanti! Ho consultato alcuni testi alla ricerca di un metodo che si avvicinasse
al mio modo di potare. Il metodo è stato codificato dal Guyot. Cominciamo. Ho piantato le viti a 120cm, fornendo loro i sostegni adeguati, l'una dall'altra, in file distanziate 200cm. Ho teso due fili di ferro (vedi disegni a lato), il primo a 70cm da terra, il secondo a 50cm dal primo.
Metodo Guyot: 1) il terzo anno dopo aver piantato la vite, taglio tutti i tralci eccetto due. 2) nello stesso inverno ne taglio uno e lego l'altro lungo il filo di ferro inferiore. Nell'estate successiva svilupperà
tralci fruttiferi e
appariranno nuovi germogli.
3) scelgo di nuovo i due tralci migliori. 4) nell'inverno successivo taglio quello orizzontale e lo sostituisco con uno dei due nuovi tralci. taglio poi l'altro e ripeto l'operazione.
Parassiti e malattie: Oidio della vite. E' una specie di muffa, comune, una specie di pellicola pulverulenta. Zolfo in polvere ogni 3 settimane.
Peronospera e Antracosi. E' una muffa che forma uno strato di peluria bianca più spesso di quello dell'Oidio. Poltiglia bordolese ogni 3 settimane.
Vespe. Preparo un'esca con acqua, zucchero e un po' di frutta spemuta e riempio a metà delle boccette di succo di frutta usate e poi le appendo sui fili della "vigna". Molte muoiono annegate. ;-D
Cmq è' importante trovare i nidi e distruggerli.
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